Progettare la stagione: dalle idee alla pratica

15.06.2023

di Massimo Lucchesi

L'allenatore deve concentrare la sua attenzione sulla fase di pianificazione, su quella di allestimento dello stile di gioco e infine sulla preparazione della gara.

Orathai Mayoeh / Shutterstock.com
Orathai Mayoeh / Shutterstock.com

1 - La fase di pianificazione

La prima fase, che può essere definita di "pianificazione", riguarda la definizione dello stile di gioco della squadra, ossia le sue linee guida e l'atteggiamento che la compagine dovrà tenere in partita.

In questa prima fase rientra anche quel processo di "mentalizzazione" del gruppo che il tecnico deve curare particolarmente, al fine di preparare la sua squadra ad affrontare le difficoltà, i vari momenti della gara, i periodi buoni e meno buoni della stagione e tutti quegli aspetti che esulano dall'organizzazione del modello di gioco.

La mentalizzazione del gruppo deve altresì essere finalizzata a creare l'idea nei giocatori che l'applicazione, la voglia, il lavoro, l'impegno sono indispensabili per ottenere risultati importanti. 

I giocatori devono comprendere che ogni "gesto", ogni esercitazione svolta in allenamento contribuisce ad alzare il livello sia individuale che collettivo.

In allenamento dunque, i calciatori vanno abituati alla concentrazione e a mettere le loro doti a disposizione del collettivo.

Bisogna per altro evidenziare che la fase di mentalizzazione del gruppo è un processo lungo e complicato e richiede al tecnico qualità che vanno al di là di competenze strettamente legate alla didattica tecnico-tattica.

La difficoltà di questa fase dipende molto dal bagaglio culturale dei singoli calciatori che non sempre li aiuta a "sfruttare" gli allenamenti nella maniera ottimale per poter crescere.

L'allenatore deve essere quindi bravo a trasmettere tutti questi principi, catturando l'attenzione del gruppo e dei singoli al fine di entusiasmarli e coinvolgerli attraverso buone doti comunicative.


2 - L'allestimento dello stile di gioco

La seconda fase, definibile "di allestimento", riguarda la definizione del modello di gioco.

In questa fase l'allenatore dovrà concretizzare la stesura della progressione didattica, al fine di far assimilare in maniera ottimale le tematiche tattiche correlate allo stile di gioco.

L'allenatore deve seguire una progressione che va dal generale al particolare e dal facile al difficile.

Si può cominciare dai principi generali, sia a livello individuale, sia a livello collettivo, per poi scendere nei particolari.

In questa fase il ciclo del gioco viene destrutturato e scomposto in specifici contesti tattici con l'obiettivo di consentire ai giocatori di riconoscere le situazioni e rapportarsi tra di loro all'interno di reparti e strutture geometriche. 

Si parte dall'allenamento delle situazioni di gioco più ricorrenti che sono stretta conseguenza dello stile che vogliamo implementare: non si fa tutto di tutto ma si comincia imparando a fare bene le cose che dovremo realizzare in campo in base al nostro modello specifico

L'allenatore deve far sì che le scelte di gioco e i movimenti senza palla siano sincronizzati e coordinati fra loro ed effettuati nei tempi e negli spazi giusti. La ripetitività di esecuzione deve essere ritenuta fondamentale per la realizzazione di quanto sopra.

Questo lavoro inizia e occupa gran parte del periodo precampionato e prosegue durante la stagione. 

Il singolo deve essere in grado di riconoscere le varie situazioni tattiche in brevissimo tempo e l'allenamento deve essere inteso, in quest'ambito, come il miglioramento delle capacità dei giocatori di leggere, elaborare ed eseguire nell'unità di tempo minima.


3 - La preparazione della gara.

La terza fase del lavoro del tecnico, definita preparazione della gara, riguarda la definizione della strategia per affrontare la prossima partita in calendario.

Nel corso della settimana l'allenatore deve essere in grado di effettuare quegli accorgimenti al modello di gioco, in modo da esaltare i punti di forza del proprio collettivo e limitare quelli avversari.

I giocatori non devono avere dubbi sul come affrontare la gara e in particolar modo su quali devono essere le soluzioni tattiche da preferire contro l'avversario di turno.

Per raggiungere l'obiettivo è fondamentale sia lo studio dell'avversario, sia l'organizzazione del lavoro di campo.

Bisogna per altro rimarcare il fatto che ogni partita rappresenta una storia a sé.

Non solo tra una partita e l'altra cambia l'avversario ma occorre anche tener presente che, ogni settimana, la nostra squadra si troverà lei stessa in una diversa condizione di forma psico-fisica e, a seconda del periodo dell'anno, di un diverso livello di preparazione tattica e atletica.

Ci sono poi altri elementi e altre variabili che fanno si che la partita sia unica e irripetibile: in primo luogo l'importanza della gara stessa (che dipende anche dalla categoria in cui milita la squadra), il fatto di giocare in casa o in trasferta, le prestazioni precedenti di entrambe le compagini e le condizioni meteorologiche e conseguentemente del terreno di gioco. Tutti questi elementi e queste variabili, che caratterizzano le singole partite, diventano l'oggetto di studio e di una analisi meticolosa dell'allenatore mirata alla cura di ogni dettaglio.